rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio di Anica, trovate tracce biologiche della donna nella casa di Battaggia

La relazione del Ris di Parma, che ha analizzato i campioni presenti nell'abitazione del 76enne, unico indagato per la morte della 31enne, ha evidenziato "impronte" del Dna della Panfile lasciate nella villetta di Arcade. Qualcuno avrebbe anche tentato di lavarle via

Tracce biologiche che qualcuno avrebbe tentato di "lavare", segni del passaggio e soprattutto della permanenza di Anica a casa di Franco Battaggia. Una di queste impronte del suo Dna è però rimasta: è riconducibile a liquido biologico della donna trovato in una delle camere della casa abitata dal 76enne, per il momento  indagato, ma a piede libero, per omicidio volontario e occultamento di cadavere – in relazione all'assassinio della 31enne di origine rumena, il cui corpo senza vita è stato trovato lo scorso 21 maggio in una ansa del fiume Piave.

Sarebbero questi, secondo alcune indiscrezioni, gli elementi "nuovi" che emergerebbero dalle analisi condotte dal Ris di Parma sui campioni rinvenuti nell'abitazione di Battaggia che, secondo la Procura di Treviso,  sarebbe l'ultima persona ad aver visto viva la donna nel pomeriggio del giovedì precedente alla scoperta del cadavere. Del resto era stato lo stesso "re del pesce", proprietario della nota pescheria "El Tiburon" di Spresiano, ad ammettere di aver visto Anica il giorno della sua scomparsa. Nel racconto che l'uomo aveva fatto agli inquirenti era emerso che il 76enne avrebbe prelevato Anica dal suo posto di lavoro a Treviso, in una casa di riposo dell'Israa dove la 31enne lavorava come aiuto cuoca.

 "Dovevo darle il Cud relativo all'anno scorso quando era dipendente della mia pescheria - aveva detto Battaggia - poi verso le 16,30 l'ho riaccompagnata verso il centro del paese dove doveva vedere una persona, che però non so chi sia. Lei frequentava ancora casa mia, veniva di tanto in tanto per fare dei piccoli lavori domestici". Ma le carte che sarebbero dovute servire per la denuncia dei redditi non sono mai state trovate, così come è scomparso il telefonino personale e soprattutto a quel denaro che Battaggia sostiene di averle dato. "Mi aveva chiesto 10 mila euro – aveva sostenuto - io quella cifra non l'avevo e gliene ho dati la metà a titolo di regalo. Sembrava preoccupata per alcune questioni economiche, l'ho voluta aiutare".

Una versione che adesso potrebbe essere messa in discussione dai risultati della analisi effettuate dal reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri. A destare più di qualche sospetto sono quelle tracce su cui si sarebbe tentato di intervenire nel tentativo di eliminarle, come se qualcuno avesse voluto cancellare qualcosa che sarebbe accaduto durante la permanenza nella casa da parte della 31enne. Secondo l'autopsia, effettuata dall'anatomopatologo Antonello Cirnelli, Anica sarebbe stata soffocata dopo che un colpo alla testa, sferrato da un oggetto contundente dalla forma rotondeggiante e tanto forte da averle procurato lo sfondamento di una zigomo, l'aveva tramortita.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio di Anica, trovate tracce biologiche della donna nella casa di Battaggia

TrevisoToday è in caricamento