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Cronaca

Omicidio di Fiera, respinte tutte le eccezioni della difesa

Inizierà il 3 aprile prossimo la fase del dibattimento del processo che vede alla sbarra 10 persone accusate, in concorso, della morte di Ragip Kolgeci, il 52enne di origine kosovara assassinato la sera del 12 ottobre del 2022 a Fiera, davanti al bar "La Musa" di viale IV Novembre. Nella udienza di oggi la Corte d'Appello non ha accolto le tesi degli avvocati degli imputati che erano state presentate in via preliminare

Sono stati unificati nell'udienza di oggi 22 marzo i fascicoli d'indagine per il delitto di Ragip Kolgeci, il 52enne di origine kosovara assassinato la sera del 12 ottobre del 2022 a Fiera, davanti al bar "La Musa" di viale IV Novembre. Dopo l'udienza preliminare che ha sancito il rinvio a giudizio degli albanesi Sander Gjergji, 55enne e il 35enne Martin Gjergjin, e del kosovaro Besim Maxhuka, 54 anni le cui posizioni erano state stralciate per problemi di natura tecnico-giuridica, diventano quindi ufficialmente 10 gli imputati che devono rispondere di omicidio in concorso, lesioni personali aggravate e minacce e del duplice tentato omicidio del figlio della vittima, Kastiot, e del nipote Clirim . Restano invece fuori dal procedimento Arlind Djambazoski, che rimane irreperibile, e Bedri Jakupi per il quale è stato annullato l’avviso di conclusione delle indagini in quanto è stato accertato che non conosce la lingua italiana. L'avviso gli sarà notificato nella sua lingua d’origine. Il presidente della Corte d'Appello Ieri De Biasi ha inoltre disposto la traduzione di alcune intercettazioni telefoniche e ambientali. Sulla base della loro rilevanza il pubblico ministero Valeria Peruzzo deciderà il numero di testimoni chiamati a deporre dall'accusa. Il processo riprenderà il prossimo 3 aprile. Sono state inoltre respinte tutte le eccezioni che la difesa aveva sollevato nella fase preliminare del dibattimento.

All'origine di quella che secondo la Procura fu una spedizione punitiva, preceduta da un incontro fra le parti che non fu per nulla risolutivo, forse ci sarebbero stati 500 euro che il figlio della vittima (costituitosi parte civile e assistito, così la madre e le altre tre sorelle, dall'avvocato Fabio Crea) esigeva da uno degli indagati, che sarebbe stato protetto dai due autori dell'omicidio. Imputati principali, attualmente in custodia cautelare in carcere, sono Afrim Manxhuka, 51enne anche lui kosovaro (difeso dagli avvocati Mattia Visentin e Luigi Fadalti) e il nipote, il connazionale 32enne Valmir Gashi (difeso dall'avvocato Mario Serpico). Il primo avrebbe colpito Kolgeci all'aorta con una pugnalata data coscia sinistra mentre il secondo avrebbe finito il 52enne con una mazza data in testa.

L'avvocato Fadalti, nella scorsa udienza, aveva eccepito la nullità dell'atto di citazione dal momento che i testimoni nella lista citati dall'accusa dovrebbe essere considerati imputati in quanto il fatto è stato qualificato come una rissa negli atti di indagine. La conseguenza sarebbe stata che le loro dichiarazioni, rese agli inquirenti subito dopo i fatti, avrebbero dovuto essere fatte con la presenza di un difensore pena la loro inutilizzabilità. Inoltre il difensore di Maxhuka aveva contestato alla Corte il fatto che il suo cliente non era assistito da un traduttore in quanto non capirebbe la lingua italiana. L'avvocato Serpico che rappresenta Gashi aveva invece portato all'attenzione dei giudici l'indeterminatezza del capo d'imputazione in cui sarebbero riportate le condotte penalmente rilevanti senza dire chi sia responsabile di cosa. Ma la Corte le ha tutte rimandate al mittente.

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