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Cronaca

Pestaggio a San Pelajo, 7 anni in abbreviato al deejay

José Yeico Rodriguez, il dominicano 37enne, il 18 dicembre del 2022 avrebbe infierito sulla fidanzata, una italiana di 27anni. L'uomo è stato condannato oggi, 29 giugno, a 7 anni di reclusione contro i 14 chiesti dal pubblico ministero Barbara Sabattini per effetto della riqualificazione del reato principale da tentato omicidio a lesioni aggravate

«Non voleva uccidere». Alla fine ha vinto la difesa, rappresentata dall'avvocato Alessandra Nava e José Yeico Rodriguez, un dominicano 37enne, che il 18 dicembre del 2022 avrebbe infierito sulla fidanzata, una italiana di 27anni (costituitasi come parte civile e rappresentata dall'avvocato Francesco Murgia), con pugni, calci in faccia e colpi al torace per i quali era stata ricoverata d'urgenza all'ospedale Ca' Foncello di Treviso dove aveva subito un delicato intervento chirurgico ad un rene, si è visto riqualificare  il reato principale dal gup Cristian Vettoruzzo da tentato omicidio a legioni aggravate, senza la recidiva specifica. E così la pena a cui è stato condannato oggi 29 giugno (comprendete anche le lesioni all'amica della ragazza, la rapina e il furto di cellulari delle due) è stata dimezzata rispetto ai quattordici anni di carcere che il 16 giugno scorso aveva chiesto il pubblico ministero Barbara Sabattini. Il legale dell'uomo, lette le motivazioni della sentenza che infligge a Rodriguez 7 anni di reclusione, si riserva la facoltà di presentare ricorso in Appello.

Rodriguez aveva iniziato a picchiare la sua compagna nella casa della giovane a San Pelajo, colpendola a calci in faccia, sul torace e sulle gambe, per poi scagliarsi anche sull'amica. Per evitare che le vittime potessero allertare le forze di polizia, prima di andarsene si era impossessato dei telefoni cellulari di entrambe. A far intervenire i militari è stato un vicino di casa, al quale si era rivolta una delle due. Il presunto aggressore, una volta rintracciato nella sua abitazione a Preganziol, era stato arrestato e condotto in carcere.

La ragazza era già stata vittima di un pestaggio, avvenuto sempre a casa sua, circa un anno fa: picchiata e gettata dalle scale, al momento di recarsi al pronto soccorso per farsi medicare avrebbe ricevuto minacce da parte del compagno. «Non dire niente di quello che è accaduto» avrebbe detto Rodriguez. Qualche mese fa, invece, nel parcheggio del locale in zona Fonderia a Treviso, dove il dominicano lavorava saltuariamente come deejay, un altro episodio: uscita fuori a fumare una sigaretta, la 27enne sarebbe stata "sorpresa" mentre parlava con un altro ragazzo. E anche in questa occasione sarebbe partite le botte.

Non era insomma la prima volta che il 37enne le metteva le mani addosso e sempre a causa di un atteggiamento morbosamente geloso. La 27enne, che farebbe parte della famiglia Major, clan di etnia Sinti, non avrebbe mai voluto coinvolgere i propri parenti nelle sue questioni personali per evitare che si potessero intromettere e anche per paura delle ritorsioni ma avrebbe cercato di lasciare Rodriguez che, nelle frequenti occasioni in cui si lasciava andare al consumo di alcol, sarebbe diventato ingestibile.

Nel corso dell'interrogatorio di garanzia José Yeico Rodriguez aveva fornito una versione diametralmente opposto a quella della ragazza. «Era lei - ha spiegato il dominicano - che voleva che la nostra storia continuasse ma io non la volevo più. Abbiamo passato la serata insieme e abbiamo bevuto, loro (la 27enne e la 22enne, n.d.r.) più di me. Poi, di prima mattina, sono andato nell'appartamento di San Pelajo per mettere in chiaro le cose ed è scoppiato un litigio. L'ho colpita ma non ho realizzato di averlo forte, non volevo farle del male e certamente non desideravo ucciderla. Le cose non sono andate come è stato raccontato dai giornali». 
 

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