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Prosek, il caso approda al Parlamento europeo: «Europa faccia il suo dovere»

La guerra del Prosecco - Prosek tra Italia e Croazia sarà all’ordine del giorno della seduta Plenaria del Parlamento Europeo in programma giovedì 17 febbraio a Strasburgo. I commenti dei politici trevigiani

«L’Europa discuterà la prossima settimana, nel corso di una seduta plenaria del Parlamento, la messa in pericolo del buon nome del Prosecco. Mi auguro che la Commissione Europea, che sarà chiamata a intervenire, comprenda che, se si autorizzasse la brutta copia di un prodotto di eccellenza come il Prosecco autorizzando il riconoscimento del croato Prosek, si creerebbe un pericoloso precedente e si creerebbero danni incalcolabili a tutto il made in Italy». Alberto Villanova commenta così la notizia della presenza, tra gli ordini del giorno della seduta plenaria del Parlamento europeo della prossima settimana, anche della vicenda del Prosecco e della richiesta della Croazia per il riconoscimento del Prosek.

«Non bastasse il drammatico rincaro energetico, i nostri produttori vitivinicoli devono affrontare anche questo ulteriore pericolo. Ma se la stessa Europa si dichiara a difesa e tutela dei prodotti tipici e delle specificità, davvero qualcuno a Bruxelles vuole autorizzare la copia di uno dei vini più apprezzati al mondo? Il fatto che la prossima settimana la questione sia tra i punti in discussione del Parlamento, è certamente una ottima notizia. Ma non basta: mi auguro che tutti i rappresentanti politici italiani, a prescindere dal loro schieramento, si impegnino per difendere il Prosecco. Perché dopo il nostro Prosecco, potrebbe toccare al Prosciutto di Parma, alla bufala campana o al Chianti toscano: non possiamo permettere – conclude Villanova - che migliaia di imprese e secoli di orgogliosa tradizione vengano spazzati via da qualche burocrate europeo».

L’iniziativa è stata promossa dall’europarlamentare anche della Lega Mara Bizzotto che, a nome del gruppo “Identità e Democrazia”, ha presentato una ‘interpellanza principale’ che è stata approvata dalla Conferenza dei Presidenti e iscritta all’ordine del giorno della prossima Plenaria. «L’avevo promesso a settembre e dopo mesi di lavoro, nonostante le resistenze croate, abbiamo centrato il primo obiettivo: portare il caso Prosecco-Prosek sotto i riflettori dell’intero Parlamento riunito in seduta plenaria, perché tutta Europa deve rendersi conto della fraudolenta e illegittima richiesta di riconoscimento della denominazione Prosek, che è palesemente in conflitto con la Dop Prosecco e con tutte le normative UE che tutelano i prodotti a denominazione di origine protetta - spiega l’eurodeputata Bizzotto - La scandalosa decisione della Commissione UE di avviare l’iter per il riconoscimento del Prosek rappresenta un precedente pericolosissimo che mette seriamente a repentaglio l’intero sistema europeo delle DOP e IGP. Alla discussione in Plenaria sarà presente e interverrà anche la Commissione Europea che, dopo la folle decisione di pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale la richiesta della Croazia, si è distinta per una preoccupante latitanza, dato che non si è ancora pronunciata sul dossier pur essendo passati 3 mesi dal deposito dei ricorsi anti Prosek presentati a Bruxelles con un grande lavoro di squadra da parte di tutto il sistema Italia - continua la leghista Bizzotto, membro della Commissione Agricoltura - Giovedì prossimo aspettiamo al varco la Commissione UE perché è finito il tempo dei tentennamenti - conclude Bizzotto - L’Europa deve dire chiaramente no alla truffa del Prosek croato che è una colossale operazione di taroccamento contro il Made in Italy, contro gli oltre 8mila produttori italiani di Prosecco e contro i consumatori di tutto il mondo. Deve essere chiaro a tutti che l’unico vero Prosecco, riconosciuto e tutelato dalle denominazioni Doc e Docg, è quello prodotto nelle nostre terre. Siamo pronti alla barricate per difendere il nostro Prosecco».

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