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Casa natale di Antonio Canova: azienda trevigiana sponsorizza i lavori di restauro

L'intervento sarà realizzato grazie alla donazione della Chrysos di Borso del Grappa. Il sindaco di Possagno: "Non capita spesso di trovare imprenditori lungimiranti come i componenti della famiglia Bernardi che hanno voluto legare la loro arte orafa al genio di Canova"

È stato siglato un importante accordo tra la il Museo Gypsotheca Antonio Canova e la società Chrysos grazie al quale saranno disponibili risorse per poter intraprendere un importante intervento di restauro della Casa natale dello Scultore Antonio Canova. L’accordo è stato ufficializzato nello stabilimento produttivo di Borso del Grappa alla presenza del Presidente della Fondazione, Prof. Vittorio Sgarbi, della Direttrice del Museo, Dott.ssa Moira Mascotto, del sindaco di Possagno, Dott. Valerio Favero, e davanti ai media dai fondatori del Gruppo Chrysos, Francesco e Carlo Bernardi.

L’ACCORDO

L’atto sottoscritto nelle scorse ore prevede, da parte della società Chrysos, l’erogazione liberale di una somma di denaro che il Museo Canova ha deciso di destinare al programma di interventi per il restauro della Casa natale di Antonio Canova. Si tratta di lavori di riqualificazione che si concluderanno presumibilmente nell'arco del 2022 in occasione del 200° anniversario dalla morte dell’artista, dalla ritinteggiatura delle pareti agli impianti più moderni di illuminazione. “Alla Chrysos – ha detto il Presidente Prof. Vittorio Sgarbi - va la massima gratitudine, per aver individuato nel Museo Canova la destinataria di un gesto generoso e liberale. In un tempo che vede un progressivo disinteresse verso il patrimonio artistico e culturale è di grande conforto il segno d’affetto che al Museo viene da una realtà avanguardista così vicina a Possagno”. "Collaborare con le istituzioni culturali e supportarne le attività a promozione dell’arte in tutte le sue forme e manifestazioni - hanno affermato i fondatori Francesco e Carlo Bernardi - è nel dna della nostra Famiglia. Siamo lieti di donare nuova luce alla Casa natale di Canova, restituendola nella sua bellezza ai cittadini di tutto il mondo.”

Parole alle quali il Sindaco del Comune di Possagno, Valerio Favero, fa seguito: “Non capita spesso di trovare aziende come Chrysos e imprenditori lungimiranti come i componenti della famiglia Bernardi che hanno voluto legare la loro arte orafa al genio di Canova attraverso il sostegno dell’intero progetto di riqualificazione della Casa natale dell’Artista, una dimostrazione di appartenenza e di valorizzazione delle eccellenze del nostro territorio. Per questo a loro va il mio ringraziamento personale e quello di tutta la cittadinanza di Possagno.”

Il Direttore del Museo Gypsotheca Canova, dott.ssa Moira Mascotto, approfondisce: “L’intenzione di riqualificare la Casa dell’Artista porrà il 2022 in continuità con gli anniversari canoviani precedenti, che hanno lasciato in eredità degli importanti interventi, segni durevoli dell’omaggio allo Scultore: nel 1922, al primo centenario della morte, si procedette al restauro di tante opere danneggiate durante la Prima Guerra Mondiale, così come della struttura dell’Ala Ottocentesca. Nel 1957, secondo centenario della nascita di Canova, la struttura si impreziosì di quello che oggi è considerato un gioiello, l’ala espositiva progettata dall’architetto veneziano Carlo Scarpa, che curò anche il riallestimento complessivo della collezione. Ringrazio la ditta Chrysos e i loro fondatori per il grande contributo, segno di sensibilità verso la bellezza, di lungimiranza e attaccamento al territorio.”

IL PROGETTO

La Casa natale di Antonio Canova rappresenta uno dei nuclei di cui il Museo Canova è composto, insieme all’Ala Ottocentesca, l’Ala Scarpa e l’Ala Gemin. Negli anni successivi alla morte di Canova, la Casa ha assunto la piena funzione museale, ospitando quadri, bozzetti, gessi e marmi realizzati da Canova, oltre che documentazione e oggetti personali di proprietà dell’Artista o ad egli riferibili.

In seguito ad un approfondito studio archivistico-documentale relativo all’evoluzione dell’edificio con lo scopo di delineare i cambiamenti colorimetrici della Casa, è stato elaborato – in collaborazione con la Soprintendenza territoriale – un piano di ritinteggiatura delle superfici dell’edificio e un progetto complessivo di adeguamento impiantistico (impianto elettrico, illuminotecnico, di allarme e antincendio). La possibilità di compiere quest’opera consentirà di valorizzare ancor più il patrimonio artistico e architettonico che impreziosisce così tanto Possagno e il suo territorio. Il 2022, secondo centenario della morte di Canova, ci chiama quindi a onorarlo ancora una volta non solo con esposizioni e manifestazioni temporanee, ma anche con un lavoro di manutenzione della parte attualmente più in sofferenza dell’intera struttura, quella Casa natale che rappresenta un’eredità importantissima e l’unica struttura, tra quelle che adesso compongono il Museo, realmente pensata, realizzata e vissuta da Antonio Canova stesso.

LA SOCIETÀ CHRYSOS

Chrysos, realtà orafa dal 1987, mette a disposizione della Fondazione Canova una somma considerevole che sarà impiegata a vantaggio di uno dei più simbolici gioielli museali, la Casa natale di Antonio Canova, nel pieno spirito del mecenatismo e della forte volontà di instaurare un ponte fra pubblico e privato per la valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale italiano. Oggi come ieri, Chrysos produce interamente in Italia nel pieno rispetto della più antica tradizione. Una tradizione che nella terra veneta trova radici secolari come la “Fraglia degli Oresi”, la prima associazione artigiana del distretto orafo.

Francesco e Carlo Bernardi dichiarano: “In Antonio Canova non condividiamo solo il territorio, ma rivediamo un po' quel nostro spirito imprenditoriale caratterizzato dal connubio tra tradizione e innovazione, ispirato dal territorio. La tecnologia è parte del nostro saper-fare e la utilizziamo per imprimere una visione futuristica nei gioielli più contemporanei. Così anche Canova, ha ritrovato negli strumenti di misura la sua tecnologia per replicare dai gessi la bellezza delle opere in marmo, arrivando quasi ad industrializzare una produzione puramente artistica.”

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