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Cronaca Paese

Duplice omicidio a Paese, il killer è sano di mente

Depositata in Procura la perizia psichiatrica su Massimo Pestrin, il 50enne che il 3 maggio di quest'anno ha ucciso il fratello Lino e la cognata Rosanna Trento. Il difensore: «Era l'esito che mi aspettavo, leggeremo quello che c'è scritto e poi decideremo se nominare un consulente di parte»

Massimo Pestrin, il 50enne di Paese che il 3 maggio scorso ha freddato con 11 colpi di pistola il fratello Lino e la cognata Rosanna Trento, al momento di fare fuoco era capace di intendere e volere. A dirlo sarebbe la perizia psichiatrica depositata sul tavolo del pubblico ministero: l'uomo, una ex guardia giurata a cui era stata lasciata in custodia la pistola con cui ha esploso i colpi mortali (ma il porto d'armi gli era stato ritirato qualche mese prima all'atto delle dimissioni dall'azienda per cui lavorava) non sarebbe stato affetto da nessun vizio mentale e il movente di quella azione, di cui Pestrin non ricorderebbe nulla, resta avvolta nel mistero. Anche se, nei giorni successivi al duplice omicidio, si era parlato di vecchie ruggini con la famiglia del 50enne che avrebbe saputo di una presunta infedeltà della moglie e non avrebbe detto nulla.

«Era l'esito che mi aspettavo - commenta il difensore, l'avvocato Annalisa Zanin - è difficile dimostrare che il mio assistito sia stato vittima di un vizio mentale quando nel periodo precedente non c'è traccia di accessi al servizio mentale e successivamente ai fatti l'uomo sembra stare bene. Noi non potevamo partecipare all'esame a cui è stato sottoposto su disposizione del pubblico ministero: alla conclusione delle indagini mi riservo di leggere la perizia e decidere se nominare un nostro consulente di parte. Perché lo ha fatto? Credo sia sia trattato di un momento di black out mentale dovuto al forte stress che stava vivendo».

Pestrin avrebbe ucciso prima il fratello Lino e solo dopo la cognata. Bossoli di cartuccia sono stati trovati anche sulla soglia della porta che conduce al piano superiore e in tutto pare che il 50enne abbia fatto fuoco 17 volte. Dopo aver sparato sarebbe uscito e subito rientrato. Lo hanno trovato seduto in una panca davanti l'ingresso della casa che attendeva i carabinieri, che aveva lui stesso chiamato.

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