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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Paese

Uccise il fratello e la cognata, nuova perizia psichiatrica sull'imputato

La Corte d'Assise ha deciso di accogliere la richiesta del difensore di Massimo Pestrin, l'uomo che il 3 maggio scorso ha freddato con 11 colpi di pistola Lino Pestrin e Rosanna Trento. Il processo, apertosi oggi 13 marzo, non si celebrerà invece con il rito abbreviato malgrado l'accusa avesse cambiato il capo d'imputazione ed escluso l'aggravante della convivenza

Il processo a Massimo Pestrin, il 50enne che a Paese, il 3 maggio scorso, ha freddato con 11 colpi di pistola il fratello Lino e la cognata Rosanna Trento, non sarà con il rito abbreviato. L'uomo, reo confesso del duplice omicidio, sarà però sottoposto ad una nuova perizia psichiatrica. Il conferimento dell'incarico avverrà il 24 aprile prossimo.

Sono queste le due novità uscite dalla prima udienza davanti alla Corte d'Assise di Treviso. La seconda, soprattutto, è il risultato di una vera e propria sfida in punta di diritto tra il difensore - l'avvocato Fabio Crea - il pubblico ministero Michele Permunian. Uno "scontro", avvenuto sempre all'interno del "galateo", che ha messo di fronte due tesi opposte: da una parte il pm ha sostenuto l'inutilità di un nuovo esame psichiatrico su Pestrin che era già stato esaminato da Alberto Kirn, perito dell'accusa, e che era stato riconosciuto totalmente capace di intendere e volere al momento della commissione del fatto e in grado di stare a processo per quanto affetto da una sindrome paranoide che va trattata. Dall'altro il legale dell'uomo che, in sede di formazione della prova, aveva chiesto che sul 50enne fosse effettuato un nuovo e più accurato esame dal momento che la precedente consulenza si era limitata a tre soli incontri ed era stata eseguita in maniera superficiale. "Il fatto che Pestrin- ha detto Crea - avesse la capacità quando ha sparato è legata secondo l'accusa al fatto che ricorda gli eventi che hanno portato al duplice omicidio. Ma quella conclusione non mi convince. Comunque l'opposizione della Procura ad una nuova perizia (Permunian aveva indicato che il killer non avrebbe avuto nessun episodio pregresso di malessere psichiatrico, tanto che il 13 dicembre aveva superato i test per il conseguimento del porto d'armi, n.d.r.) in questa fase, che è quella dell'ammissione delle prove, prescinde dalla sussistenza o meno dell'incapacità. Per cui a questo punto un nuovo e più approfondito esame, che non è né irrilevante o né manifestamente infondato, doveva avere ingresso".

Il pubblico ministero, per motivare la sua opposizione alla richiesta, aveva anche letto in aula un messaggio inviatogli da Pestrin nell'agosto del 2023, nel quale il 50enne chiedeva perdono per quello che aveva fatto. "Non riesco a capire come io abbia potuto fare tutto questo - scriveva il 50enne - e sia arrivato al punto da commettere un duplice omicidio. Sono sinceramente pentito". Proprio l'assenza di una valida motivazione dietro all'omicidio del fratello e della cognata (la pista dei dissapori di origine economica sarebbe stata abbandonata anche dal pubblico ministero) ha convinto la Corte sulla necessità di un nuovo esame su cui si è detto d'accordo anche l'avvocato di parte civile - si sono costituite la madre e le due sorelle di Rosanna Trento - Luca Dorella.

Per quanto attiene invece all'aggravante della convivenza da cui discenderebbe la possibilità che Pestrin venga condannato all'ergastolo, la Corte d'Assise ha deciso che il capo di imputazione, cambiato da Permunian che l'aveva esclusa proprio in apertura di dibattimento, sia al momento immodificabile. Spetterà ai giudici in sede di emissione della sentenza esprimersi sulle sua consistenza. Nel caso in cui non venga riconosciuta il 50enne beneficerebbe della riduzione di un terzo sulla pena totale come se si trattasse di un processo in abbreviato, rito che era stato chiesto dalla difesa ma su cui il gup Piera De Stefani non si era espressa.

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